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Per Aspera Ad Veritatem n.26
Notorious (L’amante perduta)

Alfred HITCHCOCK



L’arte nata dalla genialità dei fratelli Lumière si è sviluppata nel corso di tutto il ventesimo secolo, costituendo probabilmente ad oggi uno degli strumenti di espressione artistica e di comunicazione di più ampio impatto sociale e culturale.
Il cinema non poteva ignorare il mondo dell’intelligence. Come ben evidenzia il saggio dedicato all’argomento che presentiamo in Parte Seconda, la spy story non è solo un genere letterario, ma anche è forse soprattutto cinematografico. La sua portata ha superato, in molti casi, gli stretti ambiti di una produzione di genere, consentendo una lettura storica del secolo passato, dei suoi scenari politici e culturali, attraverso il filtro del mondo dello spionaggio, che assume in alcuni casi connotazioni positive ed esaltanti, in altri meno edificanti.
Numerosi sono i registi che si sono cimentati, più o meno direttamente, con i temi legati all’intelligence, non solo 007 e non esclusivamente guerra fredda. Fra costoro, Alfred Hitchcock rappresenta indubbiamente uno dei più interessanti e geniali. L’abilità del Maestro nel creare la suspense, nell’inserire lo straordinario nel quotidiano, nel dare forma e ritmo alla complessità dell’intreccio, hanno certamente avuto un grande impatto emotivo sul pubblico di molte generazioni.
Ne consegue che, tra le tante possibili opzioni, volentieri abbiamo scelto di presentare in questa sezione alcune citazioni dallo script movie di una delle sue più famose pellicole, Notorious-L’amante perduta, certi di non deludere i Lettori più esigenti.
Il film, girato nel 1946 per la sceneggiatura di Ben Hecht, è ambientato nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale. La protagonista Alicia Huberman – interpretata dalla grande Ingrid Bergman – figlia di una spia nazista (quest’ultima condannata a venti anni di reclusione per spionaggio negli Stati Uniti), viene contattata dal governo statunitense nella persona dell’agente segreto Devlin – Gary Grant, che le offre la possibilità di collaborare ad una missione dell’FBI in Brasile, volta ad annientare una rete di spie naziste ancora attiva a Rio de Janeiro. La donna accetta la missione e con l’ausilio delle autorità brasiliane (Prescott, Beardsley e Barbosa) si infiltra nella vita di Alexander Sebastian (Claude Rains) capo dell’organizzazione nazista, un tempo amico del padre, al fine di carpirne i segreti e passarli al servizio segreto americano. A questo punto sopraggiunge un imprevisto che complica la vicenda: Alicia e Devlin si innamorano mentre Sebastian, in passato innamorato di Alicia, le chiede di sposarlo. In nome del suo spirito patriottico e del suo senso del dovere, Alicia, nonostante il suo amore per Devlin, accetta di diventare moglie di Sebastian. Durante un ricevimento nella casa di quest’ultimo, dove abita anche la madre autoritaria e spietata del nazista, Alicia si impadronisce di una chiave che consente a Devlin di scendere in cantina e scoprire polvere di uranio nascosta in alcune bottiglie di vino. Ma Sebastian scopre l’intrigo e su consiglio della madre inizia ad avvelenare la moglie con piccole dosi di arsenico. Devlin riuscirà però a salvarla portandola via dalla casa agonizzante, lasciando Sebastian al triste destino che gli riserveranno i suoi complici che già sospettano il tradimento.
Le scene che abbiamo selezionato sono tra le più significative e riguardano, in particolare, il reclutamento di Alicia Huberman da parte del governo statunitense, l’operazione di infiltrazione in Brasile e la congiura contro di lei da parte del marito Sebastian.


NOTORIOUS (L’AMANTE PERDUTA)

Miami, Florida. Ore 15.20 del 24 aprile 1946. Palazzo di Giustizia.
Un fotografo con una macchina fotografica sul fianco. Una dozzina di fotografi e giornalisti sostano a conversare nell’atrio, esternamente alle imponenti porte di quercia, sopra le quali si legge:

CORTE DISTRETTUALE DEGLI STATI UNITI
Distretto Meridionale della Florida

Un uomo apre le porte e sbircia all’interno dell’aula della Corte. Da lontano vede le spalle dell’imputato John Huberman e il suo avvocato, rivolti verso il giudice.

Giudice: esistono motivazioni di carattere giuridico per cui la sentenza non deve essere pronunciata?
Avvocato della Difesa: no, vostro Onore.
Huberman: sì, io ho qualcosa da dire. Potete eliminare me, ma non potete eludere quello che succederà la prossima volta a voi e agli Stati Uniti. La prossima volta noi faremo...
Avvocato della Difesa (sussurra qualcosa a Huberman)
Io non direi niente. Rinviamo tutto all’appello.
Giudice: sentita la decisione della giuria che ha trovato l’imputato, John Huberman, colpevole del delitto di tradimento contro gli Stati Uniti d’America, questa Corte del Distretto Meridionale della Florida riunita a Miami, condanna l’imputato John Huberman alla pena di venti anni di reclusione da scontarsi in uno dei penitenziari dello Stato. L’imputato è affidato alle Autorità competenti per l’esecuzione della sentenza. La Corte si aggiorna.

(...)

L’uomo alla porta si gira verso il cameraman dietro di lui.
L’uomo alla porta: eccola che arriva.
I fotografi pronti con le loro macchine fotografiche si spingono avanti. Quando l’aula della Corte si svuota, l’elegante Alicia Huberman esce nell’atrio con lo sguardo assente sul volto gentile ma pallido, risvegliata dall’abbaglio del flash. Si fa forza e continua a camminare.

Reporters: un minuto, signorina Huberman. Aspettate signorina Huberman.
1° Reporter: vorremmo una vostra dichiarazione signorina Huberman circa vostro padre.
2° Reporter: ad esempio, pensate che vostro padre meriti la condanna?
3° Reporter: possiamo dire che siete d’accordo con la condanna emessa nei confronti di vostro Padre per aver lavorato a favore della Germania?

(....)

All’interno del bungalow di Alicia, nella camera da letto, poco prima delle nove del mattino. Alicia è a letto riacquistando lentamente consapevolezza. Un bicchiere di quello che sembra un disgustoso rimedio post-sbornia è appoggiato su una sedia dietro di lei.

Devlin: bevetela vi farà bene.

Dal suo letto Alicia dopo i postumi di una sbronza vede la sagoma di Devlin inclinata sul vano della porta della stanza da letto.

Alicia: va bene.
Devlin: su bevetela.
Alicia: (prende un sorso).
Devlin: bevetela tutta.
Ella ne beve un altro sorso. Ancora vacillante guarda Devlin che si avvicina a lei.
Devlin: vi sentite meglio?
Alicia: perché vi interessa come mi sento? Voi siete un poliziotto.
Alicia: che cosa volete, qual’ è il vostro scopo?
Devlin: quale scopo?
Alicia: circa l’altra notte.
Devlin: volevo fare amicizia.
Alicia: amicizia, volete imbrogliarmi?
Devlin: no, ho un lavoro per voi.
Alicia: quante storie, c’è solo … oh. C’è solo un lavoro che voi poliziotti vorreste farmi fare. Bene, potete scordarvelo, signor...
Devlin: Devlin.
Alicia: come?
Devlin: Devlin.
Alicia: non sono mica stupida signor Devlin.
Devlin: il mio dipartimento mi ha autorizzato ad assumervi per fare un certo lavoro per noi. È un lavoro in Brasile.
Alicia: oh, uscite, mi avete seccata.
Devlin: alcuni degli agenti tedeschi che stipendiavano vostro padre ora lavorano a Rio. Conoscete le industrie I.G. Farben?
Alicia: ve lo dico, non sono interessata.
Devlin: le industrie Farben hanno uomini in Sud America da prima della guerra. Noi stiamo collaborando con il governo brasiliano per cercare di eliminarli. Il mio capo pensa che la figlia di un ....
Alicia: di un traditore?
Devlin: beh! lui pensa che il vostro aiuto potrebbe essere prezioso. Quella gente si fiderà di voi, e voi potrete fare qualcosa considerati i precedenti di vostro padre.
Alicia: perché dovrei aiutarvi?
Devlin: patriottismo.
Alicia: questa parola mi fa soffrire. No grazie, non credo né al patriottismo né... ai patrioti.
Devlin (lascia la stanza): mi permettete di dubitarne.
Alicia: da un lato sventolate la bandiera e dall’altro fate i vostri interessi, ecco il vostro patriottismo. Bene, fatelo.

Alicia si alza dal letto. Devlin, nel salone, prepara il giradischi.
Devlin: abbiamo tenuto il vostro bungalow sotto sorveglianza per tre mesi.

Devlin legge ad alta voce l’etichetta del registratore.

Devlin: “Conversazione tra John Huberman e la figlia Alicia, ore 18,30 del 9 gennaio 1946 a Miami Beach, Florida”.

Devlin accende il registratore.

Devlin: una delle prove che non fu utilizzata al processo.
Alicia: non voglio sapere niente.
Devlin: rilassatevi e ascoltate.

La registrazione inizia. Appena inizia Alicia esce lentamente dalla camera da letto.

(voce di Huberman): denaro Alicia.
(voce di Alicia): te l’ho già detto prima di Natale non ne voglio sapere.
(voce di Huberman): ma cerca di ragionare, tu puoi avere tutto ciò che vuoi. È un lavoro facile.
(voce di Alicia): è inutile papà.
(voce di Huberman): è forse questa la tua patria?
(voce di Alicia): mia madre è nata qui, noi siamo cittadini americani.
(voce di Huberman): come ragioni, nei sentimenti sei tedesca. Devi darmi ascolto. Tu non sai quello che rappresentiamo.
(voce di Alicia): conosco bene questo ideale, tu e i tuoi compari. Vi ho odiato da quando l’ho capito.
(voce di Huberman): non parlarmi così, sei mia figlia.
(voce di Alicia): controllati!
(voce di Huberman): Alicia, parla più piano.
(voce di Alicia): vi odio tutti, io amo questo paese, lo capisci questo? Io l’amo, non lo tradirei neanche se vi vedessi impiccare tutti. Ora lasciami, vattene da questa casa o giuro che ti denuncio. E non venirmi più a parlare dei tuoi sporchi progetti.
La registrazione termina. Alicia ovviamente scossa, cerca di divincolarsi.

Alicia: beh, questo non prova molto. Non l’ho denunciato.
Devlin: non ci aspettavamo che lo facesse. Dunque, che ne dite?
Alicia: uscite, lasciatemi sola, devo pensare alla mia vita. Divertirmi, ecco ciò che voglio e ridere con persone che mi piacciono....

Il campanello suona.

Alicia: e non con poliziotti disonesti che vogliono mettermi in un sacco di guai....

Bussano alla porta.

Alicia: ma gente come me, gente che possa piacermi e comprendermi.

La porta si apre e compare, con sorpresa di Alice, il vecchio ricco Commodoro, con il berretto da marinaio in mano.

Commodoro: buongiorno Alicia (molto gentilmente).
Alicia: buongiorno.
Commodoro: ho pensato che tu avevi bisogno di una mano questa mattina. Partiremo con la marea, lo sapete. Siete pronta?
Alicia: si.
Commodoro: non ditemi che lo avevate dimenticato.
Alicia: quasi.
Commodoro: vi aiuterò a fare le valige, sebbene non sia necessario, troveremo tutto a bordo.
Alicia: no grazie, le farò da me.
Commodoro: la nave è ormeggiata al molo dell’albergo, conoscete il punto.
Alicia: si.
Commodoro: siete un tesoro, la ragazza più dolce che io abbia mai conosciuto. A più tardi.

Il Commodoro si allontana, Devlin prende una sigaretta.
Devlin: bene allora? L’aereo parte domani mattina presto.
Alicia: allora accetto (facendo un cenno nella direzione del Commodoro). Fareste meglio a dirlo al Commodoro.

Senza dire una parola Devlin va subito a dirlo al Commodoro, mentre Alicia lo guarda. Improvvisamente, Alicia scopre che il fazzoletto di Devlin è ancora legato alla sua vita.

(...)

Nell’Ambasciata USA a Rio. Nell’ufficio di Prescott.
Il capitano Prescott, l’uomo con cui Devlin parlava in areo, parla con il funzionario brasiliano Barbosa ed altre persone.

Prescott: signore vi assicuro che lei è il tipo che ci vuole per questo lavoro.
Barbosa: non si tratta di lei, è questo scienziato tedesco che mi preoccupa. Io mi chiedo soltanto perché non si deve trovare il sistema per metterli dentro.
Ufficiale americano: non servirebbe a niente, anche se arrestassimo il loro capo Alexander Sebastian, domani un altro uomo della Farben prenderebbe il suo posto.
Barbosa: si, avete ragione. Capitano, credo che il vostro metodo sia il migliore.
Prescott: è una donna che sa come fare amicizia con gli uomini. E a noi serve qualcuno all’interno della casa di Sebastian che sappia conquistare la sua fiducia.
Barbosa: contate di riuscirci Capitano Prescott?
Prescott: oh si, con qualcuno all’interno della casa.
Ufficiale brasiliano: avete già parlato con la donna?
Prescott: no, non ancora, tanto più che il nostro uomo Devlin l’ha portata qui solo l’altro giorno. Ora stiamo aspettando che Sebastian faccia ritorno a Rio.
Ufficiale brasiliano: il signor Devlin le ha spiegato la natura del lavoro?
Prescott: no, non ne ho discusso con lui. Ma per lei potete stare tranquilli.
Barbosa: siete sicuro della sua fede politica?
Prescott: oh si!
Barbosa: allora non c’è niente da perdere se noi seguiamo il vostro consiglio.
Prescott: ah molto bene, darò subito a Devlin le istruzioni del caso.

(....)

Prescott: che cosa c’è Devlin, cosa avete?
Devlin: non so se accetterà.
Prescott: cosa significano queste parole, ne avete già discusso con lei forse?
Devlin: so di che si tratta solo in questo momento.
Prescott: che cosa volete dire non credete che accetterà.
Devlin: bene, non penso che sia quel tipo di donna, mi ha dato l’impressione.
Prescott: non comprendo il vostro atteggiamento. Perché voi pensate che non accetterà?
Devlin: è che non ha alcuna esperienza.
Prescott: ma andiamo, quale esperienza le manca secondo voi?
Devlin: non è stata mai addestrata a questo genere di lavoro, potrebbero scoprirla.
Prescott: la signorina Huberman è stata scelta non solo per l’antica posizione di suo padre ma anche perché Sebastian la conosce.

Devlin non è conoscenza di ciò.

Prescott: oh si, è stato innamorato di lei.
Devlin: ah! questo non lo sapevo.
Beardsley: io non so perché stiamo discutendo su queste sciocchezze. Abbiamo un lavoro importante da fare. La casa di Sebastian è il covo dell’attività del gruppo Farben qui nella zona di Rio. La Signorina Huberman deve entrare in quella casa e scoprirne i misteri.
Prescott: si, avete ragione. Sarà meglio che torniate dalla Signorina Huberman per dirle quello che dovrà fare.
Devlin : io ...
Prescott: che cosa c’è?
Devlin: niente signore.
Prescott: mi pareva che volevate dire qualcosa.
Devlin: dove è stato organizzato l’incontro?
Prescott: ah si, ne abbiamo parlato. Credo che il club del galoppatoio sia il posto migliore. Sebastian di solito cavalca la mattina. Il resto sta a voi e alla signorina Huberman. Bene, Devlin è tutto.
Devlin: va bene.

(...)

Nell’appartamento di Alicia.

Alicia: oh, e qual’è il lavoro?
Devlin: tu rammenti un tale di nome Sebastian?
Alicia: Alex Sebastian?
Devlin: si.
Alicia: si, era amico di mio padre.
Devlin: si era innamorato di te.
Alicia: senza essere corrisposto.
Devlin: ebbene, è qui a capo di una grande organizzazione tedesca.
Alicia: era molto ricco di famiglia.
Devlin: in Germania faceva parte della combine che ha costituito la macchina bellica tedesca e spera di continuare a farlo.
Alicia: affari grossi?
Devlin: si, ha tutto l’aspetto di un grosso affare, dobbiamo avvicinarlo.

Alicia si siede al tavolo.

Alicia: andiamo, che dobbiamo fare adesso?
Devlin: lo incontreremo domani. Il resto dipende da te. Devi cercare di attirarlo verso di te.
Alicia: Mata Hari fa l’amore per i documenti.
Devlin: non ci sono documenti. Tu devi avvicinarlo e scoprire ciò che avviene in casa sua, qual’é lo scopo della sua attività e riferircelo.(...)
Alicia: quand’è che devo cominciare a lavorare per lo zio Sam?
Devlin: domani mattina.

Devlin la raggiunge dentro.
Alicia volge lo sguardo alla cena preparata a lume di candela sul terrazzo.

Alicia: non dovevamo mangiare qui, la cena ora è fredda.

Alicia vede Devlin guardare intorno come se avesse dimenticato qualcosa.

Alicia: che cosa stai cercando?
Devlin: una bottiglia di champagne, devo averla dimenticata in qualche posto.

(...)

Nell’appartamento di Alicia.

Alicia (si rivolge a Prescott e a Devlin): buona sera.
Prescott: sta benissimo.
Alicia: si, vero?
Prescott: vorrei che la indossaste. L’ho affittata per l’occasione.

Prescott mostra una costosa collana.

Alicia: molto bene.

Alicia ha bisogno di aiuto per chiudere il gancio e sta per chiederlo a Devlin ma poi ci ripensa.

Alicia (a Prescott): oh! Mi aiutate per piacere?
Prescott: ma si certamente.
Alicia: grazie.
Prescott (mentre chiude il gancio della collana): dunque Sebastian mi conosce?
Alicia: si. Ha detto che siete un bell’uomo.
Prescott: ha detto questo? Dolente di non uscire con voi. Devlin tornerà a riprendere la collana più tardi. Ora cercate di rammentare i nomi di coloro che conoscerete stasera, specie degli uomini e la loro nazionalità. È molto importante.
Alicia: volete dire dei tedeschi. Non sarà difficile per me.
Prescott: e vi consiglio di non fare domande, ma di usare occhi e orecchie, è gente scaltra e pronta a tutto, non li sottovalutate.
Alicia: grazie del consiglio, buonasera.
Prescott (a Devlin e ad Alicia): a proposito, se non ci sarà niente di molto urgente da riferire è bene che voi due vi teniate lontani per qualche giorno. Già perché Sebastian potrebbe farvi controllare.
Alicia: ho capito.
Prescott: non c’è altro. Buona fortuna.
Devlin: buona notte.

(...)

Nell’ufficio di Prescott.
Prescott è seduto con Beardsley mentre Devlin in piedi, imbronciato, guarda fuori dalla finestra.

Prescott: sarete lieto di sapere Signor Barbosa che il nostro piano funziona. Siamo già venuti a conoscenza di alcune cose.
Barbosa: sono contento. Di cosa si tratta?
Prescott: il Professor Wilhelm Otto Rensler lavora qui in Brasile.
Beardsley: uno dei migliori scienziati tedeschi.
Barbosa: non sapevo che si trovava qui.
Prescott: oh si, abita qui e fa esperimenti nella casa di Sebastian. Lo chiamano Dott. Anderson.

Bussano alla porta.

Barbosa: avanti.
Entra Ribiero, un ragazzo.

Ribiero: scusate signore, la signorina Huberman desidera vedere il capitano Prescott o il Signor Devlin.
Prescott: è venuta qui?
Ribiero: si signore.
Beardsley: fatela entrare.
Ribiero: si signore.

Ribiero va a prenderla.

Prescott: no, non mi piace che venga qui.
Beardsley: eh, non si è mai tranquilli con una donna di quel genere.
Devlin (a Beardsley): di quale genere signor Beardsley?
Beardsley: oh, spero che nessuno si faccia illusioni in proposito, vero Devlin?
Devlin (un po’ ironico): oh certo, è naturale. La signorina Huberman non può dirsi davvero un esempio di virtù. Rischia la vita in questo gioco, tuttavia non la considerate alla stregua di vostra moglie la quale se ne sta a Washington a giocare a bridge con altre signore di onorate virtù.
Prescott: calmatevi Devlin.
Devlin (a Prescott): chiedo scusa.
Beardsley: le vostre osservazioni su mia moglie sono fuori luogo..
Devlin(a Beardsley): le ritiro, scusate signore.

La porta si apre e Alicia entra sbalordita nell’ufficio.

Prescott: come va signorina Huberman?
Alicia: e voi?
Prescott (presenta gli altri): il signor Beardsley e il signor Julio Barbosa. Prego sedete.
Alicia: grazie.
Barbosa: il mio governo vi apprezza molto signorina.
Beardsley: ma queste visite in ufficio ci preoccupano.
Alicia: prometto che non violerò più le regole. Ma ho bisogno di un consiglio e non ho trovato il signor Devlin. Mi serve prima di mezzogiorno.
Prescott: è successo qualcosa?
Alicia: Si, una cosa alquanto impensata. Il signor Sebastian mi ha chiesto di sposarlo.
Beardsley: Cosa?
Prescott: bene, bene
Alicia: vuole che lo sposi subito, devo dargli una risposta a colazione, volevo conoscere l’opinione del Dipartimento a questo riguardo.
Prescott: sareste disposta a spingervi tanto oltre per noi?
Alicia: Si. se lo volete.
Prescott: Voi che ne pensate Devlin?
Devlin: credo che sia una cosa utile.
Beardsley (a Devlin): voi conoscete la situazione meglio di tutti noi .
Devlin (ad Alicia): posso chiedere che cosa ha spinto il signor Sebastian a fare questo passo?
Alicia :si è innamorato di me
Devlin: e lui crede di essere corrisposto?
Alicia: si, Sebastian lo crede.
Barbosa: Ma signori è un gesto nobilissimo
Alicia: Allora, va bene?
Prescott: Si io direi di si, naturalmente è un matrimonio perfetto per noi.
Devlin :C è solo una cosa, ritarderà i nostri piani?
Prescott: Che cosa volete dire?
Devlin: Ecco il Signor Sebastian è un tipo molto romantico, non è vero Alicia?
Alicia: Si, allora egli vorrà godersi con la sposa una lunga luna di miele. Non prenderà troppo tempo?.
Beardsley: Devlin ha posto un problema.
Prescott: Oh non saprei , credo che si possa contare sulla signorina Huberman perché faccia ritorno presto.
Alicia: Credo di poterci riuscire.
Devlin: Allora tutto sembra funzionare bene, non credo che abbiate più bisogno di me. Non è vero capitano Prescott?
Prescott: Signorina Huberman desidero ringraziarvi di vero cuore. Fino a questo momento avete fatto le cose con grande diligenza.
Barbosa: si, grazie, grazie infinite.
(...)
Nella stanza della Signora Sebastian
Sebastian: madre, madre.

La madre si sveglia e guarda l’orologio
La Signora Sebastian: Come mai siete già in piedi?
Sebastian: ho bisogno del vostro aiuto.
La Signora Sebastian: Che cosa è successo?
Sebastian: Un grave problema: Alicia.
La Signora Sebastian: Me lo aspettavo, lo sapevo, lo sapevo e la causa? Il signor Devlin?
Sebastian: No, mia moglie è una spia americana.

Nella stanza della signora Sebastian entrambi valutano la situazione quella stessa mattina.
Signora Sebastian: è’ tutto chiaro ora. Sapevo ma non vedevo. Hanno scelto lei a causa di suo padre.
Sebastian :avevo perduto la testa, mi sono comportato come un idiota a credere a lei, ai suoi baci.
La signora Sebastian: smettia di lasciarti andare ai ricordi.
Sebastian: E allora che cosa faccio? Non c’è niente da fare. Sono spacciato, sono finito. Lo scopriranno.
La Signora Sebastian: Non lo scopriranno
Sebastian: verranno a sapere a chi sono sposato. Ricorda cosa hanno fatto ad Emil Hupka. Emil che non aveva fatto nulla. Li ho traditi. Ho rovinato tutto,. Non ho scusanti. Farei lo stesso a ucciderei colui che li ha traditi.
La signora Sebastian: non è necessario che loro lo sappiano.
Sebastian: Mathis è molto astuto.
La Signora Sebastian: E non ha simpatia per te, ma i suoi dubbi sui tuoi meriti non potranno fargli immaginare che hai sposato una spia americana. Sei protetto dall’enormità della tua incoscienza. Per ora almeno.
Sebastian: Ad Alicia penserò io stesso.
La Signora Sebastian: No, non in quel modo.
Sebastian: Poco fa la guardavo mentre dormiva. Avrei potuto...
La Signora Sebastian: Silenzio. Adesso diventi precipitoso come quando l’hai sposata. Hai fatto di testa tua in quel caso, lascia fare a me stavolta. Ascoltami. Nessuno deve sapere di Alicia. Nessuno deve sospettare di lei, di te o di me. La devi lasciar muovere liberamente, ma deve essere tenuta a freno, devi evitare che giunga a sapere altre cose. Deve morire lentamente, Se si ammalasse, restasse malata per un pò di tempo, finchè ....

(...)

Nell’appartamento di Prescott
Alicia si siede nell’appartamento di Prescott, si stropiccia le sopracciglia. Prescott e Alicia sono seduti sul divano, vicino alla finestra, la luce del sole entra nella stanza.

Prescott: qualche problema ?
Alicia: No, no, la luce è troppo forte, ho anche una leggera emicrania scusate?
Prescott: penso che possiamo risolvere il problema.

Prescott chiude gli avvolgibili.

Alicia: Grazie
Prescott: Sapete alcune persone prendono troppo sole qui, dovete stare attenta. Penso che potete essere orgogliosa di voi stessa, signora Sebastian. La sabbia che Devlin ha portato mostra traccia di uranio. Così ora sappiamo di che si tratta. Il vostro compito da questo momento in poi sarà di aiutarci a scoprire la provenienza di questo materiale. L’individuazione del deposito di uranio è di grande importanza e noi impegneremo molti dei miei uomini. Ma io credo che dipenda molto da voi.
Alicia: va bene
Prescott: Ma non è solo questa la sola ragione per cui vi ho chiamata qui oggi.
Alicia: No?
Prescott: Volevo informarvi che fra una settimana cambierà il vostro contatto. Il signor Devlin è stato trasferito in Spagna.
Alicia: In Spagna? E il signor Devlin lo sa?
Prescott: Ma certo, lo ha chiesto lui.
Alicia: Perché?
Prescott; Beh, penso che si sia annoiato
Alicia: Vuole lasciare Rio?
Prescott: Si, forse pensa di trovare la Spagna più interessante.
Alicia: Si deve essere come dite, non c’è molto da fare in questa città per un uomo intelligente come il signor Devlin, non è vero?
Prescott: Beh! si tratta più o meno di ordinaria amministrazione ormai.
Alicia: Nel frattempo devo continuare a far capo come al solito al signor Devlin?
Prescott: Ah! certo resterà qui fino all’arrivo del sostituto.

Si alzano e vanno verso la porta
Alicia: Grazie capitano Prescott, terrò le orecchie bene aperte, arrivederci
Prescott: Arrivederci e, state attenta con questo sole.

(....)





(*) Stralcio e traduzione a cura della Redazione. - Fonte: sito Internet www.cinefile.biz

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